Abbuffarsi di squisiti antipasti che preludono a primi di pesce o Vere Pizze™; terrorizzarsi nel ruolo di passeggero di macchine lanciate a folle velocità fra vicoli strettissimi; fare shopping; visitare rovine archeologiche come pure musei virtuali; svegliarsi al suono degli zampognari; farsi un bagno di folla nella via dei presepi.
Insomma, se non fosse stato per il maltempo, sarebbe stata una tipica visita a Napoli.
Carpe Diem — Ho il sospetto che il guardiano del parco voglia vincere qualche concorso di itticoltura.
La cascata — Notare la differenza: per arrivare lassù, la cascata ha richiesto che si costruisse un acquedotto apposito; noi, molto più umilmente, ci siamo arrivati con un minibus.
Parco della Reggia di Caserta — Veduta del longilineo parco della reggia di Caserta. Il caso vuole che questa sia anche la foto numero tremila della mia fida macchinetta.
La Reggia di Caserta — Non si direbbe, ma sia il palazzo che il parco si trovano nel bel mezzo di un centro abitato, come si vede dal satellite.
Ercolano — Mi rendo conto che dalla foto non è facile distinguere dove finiscono le rovine antiche e dove comincia il paese moderno. In ogni caso hanno un museo virtuale di tutto rispetto.
Immancabile — Non potevano mancare i pastorelli di personaggi legati all’attualità.
S. Gregorio Armeno — Per far capire quanto può essere affollato questo vicolo in periodo natalizio: per la prima volta ho sentito parlare di senso unico pedonale.
L’inceneritore — Eppure lo hanno sempre avuto davanti agli occhi, un mega inceneritore già bell’e pronto…