E quindi, ridendo e scherzando, ho già passato una settimana al mio nuovo lavoro.
Che dire? In ordine sparso: sono finito in un covo di supergeek, mi hanno dato una scrivania bella larga con due monitor e una sedia come il dio dell’ergonomia comanda, usiamo Linux, le comunicazioni avvengono tramite newsgroup interni stile Usenet, siamo al confine fra Chinatown e Soho (la zona dei teatri o il quartiere a luci rosse, come preferite voi), il pranzo settimanale del dipartimento si tiene da un giapponese, c’è una cucina piena di materiale per farsi cereali e toast vari tutto il giorno, passando per i corridoi brillano nel buio immagini in lavorazione di film che vedranno le sale fra svariati mesi.
Mi rendo conto che per alcuni questo scenario potrebbe sembrare da incubo, ma per me… cosa volere di più?? La settimana si è addirittura conclusa con la serata beer & pizza che, a quanto pare, si tiene ogni primo venerdì del mese. La gente poi è tutta abbastanza giovane, in fondo l’azienda ha meno di dieci anni anche se conta già più di 700 dipendenti…
Poi sicuramente verranno i momenti più duri e, si sa, non saranno tutte rose e fiori — questo l’ho già messo in conto. Ma per il momento ho deciso di godermi questa piccola luna di miele.
Unica nota dolente della settimana: i trasporti. Eh sì, finita la vita dell’uomo privo di orari, ho assaggiato il dramma della metro nell’ora di punta: vedersi passare davanti treni su treni tutti pieni zeppi e alla fine riuscire a entrare in uno solo spalmandosi a mo’ di sottiletta sulla massa umana già presente. La mia segreta speranza è che questa follia fosse esacerbata dalla neve – alle prossime settimane l’ardua sentenza.