Ho finalmente scoperto che si chiamano Belisha beacon, mentre non sono ancora riuscito a sapere a quale orrenda punizione corporale si va incontro violandoli — ma, se tanto mi dà tanto, dev’essere piuttosto dolorosa.
Ma partiamo dall’inizio. I ritmi pigri della mia vita pisana, uniti al traffico nervosetto dei lungarni, mi hanno portato ad attraversare le strade, laddove non vi sia il semaforo, nel seguente modo. Mi avvicino alle strisce pedonali, perso nel mondo dei sogni; con la testa fra le nuvole, penso ai fatti miei finché non percepisco un vuoto nel flusso di automobili; a quel punto abbasso lentamente la testa per verificare che tale vuoto sia effettivamente in essere e, soprattutto, che non vi sia all’orizzonte la fin troppo frequente macchina che accelera istericamente a tavoletta, all’urlo di: “eh no, pedone di merda, non vorrai mica passare proprio davanti a me!”
Al che posso finalmente attraversare. L’intera operazione può arrivare a durare anche svariati minuti, ma che mi arrabbio a fare? Io non ho fretta, sa il cielo dove correte voi… andate, andate!
A Londra la maggior parte degli attraversamenti pedonali è col semaforo, per cui il problema non si pone.
La prima volta però che mi sono trovato davanti a delle strisce senza semaforo stavo dunque cominciando il lungo attraversamento alla pisana… ma come mi sono girato verso la strada, nel momento stesso in cui il mio corpo ha lontanamente cominciato a manifestare l’intenzione di attraversare, il traffico si è completamente paralizzato. Auto, tir, pullman… tutti fermi ad aspettare questo pirlozzo imbambolato che stava fermo sul marciapiede.
È stato lì che mi sono ricordato del grande potere dei Belisha beacons, cioè i lampioni lampeggianti arancioni che delimitano gli attraversamenti in UK. Si vede che se tagli la strada a un pedone di fronte a un Belisha ti staccano le unghie o ti cavano un occhio — non riesco a immaginarmi una tale osservanza delle regole al solo prospetto del ritiro della patente.