Il blogghetto dello zio _dave_

La prima "prima della prima"

Un grosso studio di effetti speciali tipicamente lavora su più film contemporaneamente. La forza lavoro viene assegnata ai vari progetti in funzione del tempo a disposizione e della quantità di lavoro da fare, dopodiché gli_ show_ — come vengono chiamati in gergo — sono abbastanza indipendenti gli uni dagli altri, talvolta arrivando anche a sviluppare un certo senso di cameratismo.

Noi del dipartimento di ricerca e sviluppo siamo super partes rispetto ai film — ci occupiamo di tutti e di nessuno. Questo ha il vantaggio indubbio che raramente finiamo per essere sotto pressione all’avvicinarsi delle scadenze. Per contro, quando è il momento di godere di **privilegi **riservati a chi ha (duramente) lavorato ad un certo film, noi siamo in una zona grigia: strettamente parlando non ne avremmo diritto mai, allentando le maglie ne avremmo diritto sempre. In pratica, non c’è una regola e ogni volta è una storia a sé.

Uno di questi privilegi sono le feste di fine consegna, o wrap up party. Proprio poco tempo fa ho partecipato ad uno di questi party che si svolgeva in un bowling con tanto di torneo annesso — con noi intrusi che per poco non lo andavamo a vincere!

L’altro privilegio evidente sono le visioni in anteprima, i cosiddetti screening. La settimana scorsa è stata la mia prima volta anche per quello. Avevamo un cinema riservato tutto per noi in Leicester Square. Sulle prime ho pensato che si trattasse addirittura della prima che fanno con gli attori, ma quella sarebbe stata invece il giorno dopo.

Bisognava registrarsi con largo anticipo e presentarsi per tempo con l’invito stampato. La minacciosa security della casa di produzione, terrorizzata da eventuali leak, confiscava qualsiasi apparecchiatura elettronica all’ingresso, ivi inclusi i cellulari. Quando eravamo tutti seduti — una marea di persone, non solo della mia compagnia — è entrato il regista che, microfono alla mano, ci ha brevemente ringraziato augurandoci una buona visione.

Finito il film, tutti sono rimasti diligentemente a sedere per i titoli di coda, aspettando che il proprio nome comparisse fugace sul grande schermo, avvolto da decine di altri. Avuta questa piccola soddisfazione, ci siamo dispersi, tronfi, nella notte londinese.