Di recente sono stato alla Kapow Comic Con , la mia prima convention fumettistica al di fuori di Lucca Comics, nonché dei confini patrii.
Onestamente, per dimensioni e clima Lucca è tutta un’altra cosa , però qui almeno sono riuscito a tornare a casa senza essere devastato dal mal di testa e senza piedi gonfi.
E asciutto.
Dirt 3 — Il volante che ho comprato a Natale l’ho comprato principalmente per giocare a Dirt 2 , per cui sono relativamente allenato. Allo stand Ign, se battevi il loro tempo (davanti a tutti) potevi vincere una t-shirt. Ho quasi pensato di provarci, ma poi per fortuna ho deciso di no, visto che, quando poi ho provato da solo nel tendone che si vede in foto, non riuscivo manco a stare in strada. Diciamo che non sono abituato al joypad va'!
Non solo fumetti — Una bancarella abbastanza originale, con un tipo che faceva quaderni con la copertina in rame sbalzato, ispirandosi alle cover di fumetti famosi.
La fiera — La convention si è tenuta in un unico spazio, il Business Design Center di Islington; una struttura stile stazione ferroviaria di epoca vittoriana, molto luminosa. Lo spazio espositivo in sé era invece abbastanza familiare. Sempre di banconi con sopra pile di fumetti contornati da geek si trattava.
Ign — Ign, il sito online di notize sul mondo videoludico/entertainment, aveva un’intera ala della convention, con un salotto tv non-stop e giochi in anteprima dal vivo.
Stan Lee — Lui, Stan Lee in persona, il nume tutelare di tutta la produzione Marvel, è stato il grande protagonista degli “Stan Lee Awards”, presenziando con ben due videomessaggi, uno di ringraziamento per avergli intitolato gli awards, l’altro di ringraziamento per aver vinto il premio di “Uomo dell’Anno”. In realtà tutta l’iniziativa è stato un po’ una farsa autoreferenziale, in cui sono stati premiati o personaggi/autori troppo lontani (tipo Batman, con nessuno a ritirare il premio…), o più o meno gli stessi organizzatori della conferenza (cioè Mark Millar e la sua combriccola). Fortuna che il presentatore era uno stand-up che sapeva il fatto suo. Excelsior!
File ordinate — Un’ala della convention era dedicata agli autografi degli autori famosi. La cosa era incredibilmente regolamentata. Gli autori stavano in due per tavolo, al tavolo poteva starci un solo geek per volta, gli altri aspettavano in file ordinatissime a una decina di metri di distanza.
Diritti audiovisivi — “Attenzione: entrando qui dentro potreste essere citati in innumerevoli tweet.”