Dopo tre anni in cui la stesura di tesi varie, i periodi all’estero, l’inerzia e una generale incapacità di programmare la propria vita oltre l’orizzonte temporale delle tre settimane avevano preso il sopravvento negandoci una vacanza degna di questo nome , quest’anno ci siamo finalmente rifatti con questi dieci giorni passati a sonnecchiare sui ventosi litorali di Santorini (Σαντορίνη **), Grecia**.
Blandi tentativi artistici
Barchetta — Il mare è grande, le barchette sono piccole.
Terrazza — Foto dalla terrazza dell’albergo, che abbiamo poi scoperto essere uno dei punti più alti dell’isola, nonché uno dei luoghi migliori per godere dei famosi tramonti sulla caldera.
Tramonto — La più classica delle foto, non ho potuto evitarla. Scusate.
I grandi protagonisti della nostra era
Dormiglione — Non svegliare il gatto che dorme.
Curioso — Mi tremavano le mani mentre cercavo in fretta e furia di estrarre la macchina fotografica per cogliere questo attimo. Dopo il primo scatto, il micio si è ritratto. Se continuo con questo tempismo, il premio Pulitzer non è così irraggiungibile, dài.
Mazziato — Questo simpatico gatto è stato, sospettiamo, vittima di una violenta rissa notturna sul balcone della nostra camera. Sembrava di sentire due cani che si sbranavano. Quando poi mi sono (cautamente) affacciato, un gatto bianco se ne stava tronfio e strafottente sul parapetto, fissandomi come a dire: “che c’è, le vuoi buscare anche tu?” Quest’altro, invece, il giorno dopo, aveva un occhio rosso — che sia l’equivalente felino del nostro occhio nero?
Cose e persone
Promontorio — Il promontorio del faro. Nessun soggetto ha rischiato la vita per questa foto, anche se non sembra.
A mollo — A mollo nelle acque vulcaniche di Santorini.
Cartelli — In mezzo al nulla, un piazzale recintato con un percorso costellato da decine e decine di cartelli stradali. Forse una sorta di scuola guida? O lo sfizio di un riccastro che condivide la mia passione per la segnaletica? Un giorno ce l’avrò anch’io, promesso.
Varie ed eventuali
Caldera — Quando mi trovo in Grecia e il sole si nasconde dietro le nuvole in questo modo, tutto a un tratto l’esistenza di Zeus non mi sembra poi un’ipotesi così ridicola.
Applauso — Da tutta l’isola si possono vedere dei tramonti spettacolari ma tutti i turisti si ammassano a gomitate in questo punto preciso qua. Come se questo appecoronamento non fosse abbastanza fastidioso, una volta scomparso l’ultimo spicchio di sole, la folla si è prodotta in un memorabile applauso. A chi, non si sa. Forse Apollo?
Dall’aereo — La veduta aerea della caldera è spettacolare: rende con particolare chiarezza la pendenza quasi verticale delle sue pareti. Ma non c’è neanche il tempo di voltarsi indietro, che già comincia la discesa verso il (bellissimo e modernissimo) aeroporto di Atene.
Αντίο Σαντορίνη!