Qualche giorno fa, uscito dal lavoro, mi sono incontrato con un amico che, velocemente di passaggio da Londra, voleva farsi una giratina in zona centrale. Visto l’orario e il contesto, ci è parsa d’uopo la puntata al pub.
“In che pub andiamo?”
“Boh, qui a Soho ce ne sono tanti… scegliamone uno a caso” rispondo io con nonchalance.
Per l’appunto ne scegliamo uno a caso, in cui non ero mai stato; entriamo, e ci mettiamo in fila al bancone.
“Ma questo barista… in canottiera…” fa lui dopo un po’, perplesso.
“Eh sì, da queste parti hanno sempre caldo”, rispondo io, distrattamente. Poi mi giro verso il bancone e lo vedo, il barista: fisico palestrato, aveva una specie di maglietta completamente aperta sui fianchi, leggermente ambigua. Vedo anche l’altro barista: un ragazzo al contrario longilineo, quasi efebico, anche lui non certo il solito oste da pub.
Mi giro lentamente intorno e… sì, tutti uomini. Di mezza età per giunta.
“Beh”, sentenzio, birra in mano: “anche questa è una tipica esperienza londinese.”