Il blogghetto dello zio _dave_

Il rapper dispenser lavamani

A proposito di lavoro dei sogni. Un po’ di tempo fa, e precisamente la sera della mini-rissa a Chinatown, l’amico Curi mi ha portato in un locale a Clapham, devo ammettere veramente bello: un disco pub su tre piani dall’arredamento decisamente gradevole e curato con molto gusto. Altro che lo spagnolo.

All’ingresso, una pletora di omaccioni — tutti rigorosamente di colore — regolava il flusso di persone in ingresso, timbrava il braccio con inchiostro invisibile e controllava suddetti timbri con la lampada a ultravioletti. Le solite cose, insomma, ma sempre con quell’aria da security team che sta svolgendo un lavoro serio e importante e che non ha tempo da perdere.

Dopo un po’ che ero lì, come spesso accade, la natura ha chiamato e mi sono dunque diretto verso la toilette. Mentre ero in coda ho potuto assistere al seguente spettacolo. Un tizio con le sembianze da buttafuori era stato relegato in bagno a svolgere un compito piuttosto bizzarro. Stazionava presso i lavandini aprendoti il rubinetto, dosandoti il sapone e porgendoti uno strappo di carta per asciugarti (le mani) — il tutto con una velocità ubriacante, una sinuosità da prestigiatore.

Fin qui si trattava semplicemente di una piacevole e gradita occasione in meno di buscarsi il colera. Poi però c’era anche una enorme collezione di profumi a contornare tutto un lavandino — e qui già la cosa si faceva più pittoresca. Immagino la scena del ragazzo che è in odore di rimorchio ma sente di non avere l’odore giusto e si rivolge quindi a questo genio della lampada tuttofare che gli porge, con gesto da barman acrobatico, la fragranza adatta in cambio di una meritata mancia.

Infine, la chicca: il tizio accompagnava i suoi gesti con un commento sonoro continuo, una specie di rap ininterrotto in cui mischiava parodie di canzoni famose, incitazioni alle persone presenti e, credo, veri e propri deliri. D’altronde, stare chiusi in un cesso per ore a insaponare le mani di una fiumana ininterrotta di stronzi, con solo la vana speranza di sporadiche mance, porterebbe alla pazzia chiunque.

Immagino che quello sia lo spauracchio per i buttafuori che non rigano dritto, un po’ come la minaccia di andare a dirigere il traffico per un poliziotto.