La casa perduta quando sembrava già nostra non solo ci aveva lasciati entrambi di umore pessimo, ma aveva anche settato uno standard qualitativo difficilissimo da bissare. Oltre a ciò, Elisa doveva tornare in Italia per qualche giorno per cui l’incombenza di cercare casa restava a me — una responsabilità non da poco, ne converrete.
Fra i tanti appartamenti che ho visto nei giorni successivi scuotendo sempre la testa, ce n’era uno però che mi tornava spesso in mente. È vero, era un po’ lontano per i miei gusti, non costava pochissimo e non era nemmeno ammobiliato. Però era in una zona molto carina; poi era tutto nuovo; aveva pure una lavastoviglie! E per quanto riguarda la distanza… a furia di andarci e tornarci, in preda all’indecisione, mi ero poi convinto che non era così terribile.
E in ultima analisi, come aveva detto l’agente immobiliare: “Non credo che la tua ragazza si possa arrabbiare se prendi questo”…
Proprio l’agente immobiliare si sarebbe rivelato una persona a dir poco squisita nonché fondamentale per la riuscita dell’operazione. Intanto ha convinto i padroni di casa a darcela ammobiliata; poi è andato lui stesso a prendere i mobili all’Ikea in modo da farli arrivare a casa prima! Infine si è accollato un po’ di rogne burocratiche dato che, da queste parti, se le tue garanzie (lavoro, conto in banca…) non sono basate in Uk, contano quanto i fichi secchi.
E quindi, adesso si può dire: la location della nuova serie è un simpatico posto chiamato — rullo di tamburi — Muswell Hill.
Un’ultima nota sul karma e sugli equilibri universali. L’agenzia presso cui abbiamo alla fine preso la casa è quella in cui Elisa era entrata totalmente a caso, presa dalla stizza per la casa appena persa. La bilancia cosmica toglie da una parte e mette dall’altra…