Dopo essere sceso all’inferno con un improbabile Virgilio in giacca e cravatta, le cose cominciano fortunatamente a prendere un’altra piega.
Nei pressi di Archway visito la casa di un reporter freelance, col quale, ottemperando ai peggiori stereotipi, converso amabilmente di fronte ad una tazza di tè. Certo: la stanza è piccola, l’affitto non è basso, e il posto, per quanto ben collegato, è lontanuccio: ma per il resto, mi sembra di avere fra le mani la prima vera sistemazione papabile.
Poi vado a vedere la casa di una coppia di italiani in zona Oval. La casa e la strada sono così incantevolmente british che mi conquistano subito:
purtroppo però i costi sono anche qui un po’ fuori dalla mia portata.
L’ultimo appartamento in lista è quello che decide tutto. Mi hanno contattato loro rispondendo ad un mio annuncio. L’affitto è ok e il luogo è molto centrale, tanto che potrei andare al lavoro a piedi! Dov’è l’inghippo? Vado scettico, pronto a tutto e… mi si presenta davanti la scelta più difficile. Infatti la casa non è molto bella, ma neanche abbastanza brutta da farsi scartare; non è tenuta benissimo, ma neanche tanto male da dover chiamare l’ufficio d’igiene. La prospettiva di essere così centrali è invece molto allettante…
I coinquilini sono uno gallese e uno giapponese. E, come avrete capito, è qui che ho deciso di stare.
…ma, siccome non era disponibile da subito, per una settimana mi sono tolto lo sfizio di stare nella casa di Oval!
Ma tu guarda un po’ dal sito della mia ex collega Sera dove sono arrivata…
il mio vecchio capo-redattore!
E quanta strada ha fatto!
Un abbraccio, capo.
Che delusione, e io che speravo che la casa di Oval fosse tonda, al massimo bistonda.
Io questa casa la rimpiango già…. 🙂
a quando la foto in abbey road?
Ciao Dave! Pier mi ha dato l’indirizzo, e ora aggiungerò il tuo blog alla lista dei miei check giornalieri 🙂
L’unica cosa è che ora mi viene un po’ di angoscia pensando all’idea di trovar casa a Dublino se andrò a fare l’erasmus…
ps lo capisci il gallese quando parla? E riesci a pronunciare il suo nome?
Ehilà, quanta gente! 🙂
@granma: un inchino, sono onorato di averti qui! La strada è tutta da percorrere ancora, quella che mi trovo fra le mani è “solo” un’occasione d’oro…
@OsteLinus: l’hai chiesta, l’avrai!
@Cristina: lieto di averti qui, comincio a sentirmi un po’ teso per il pubblico 🙂 il gallese parla (per sua stessa ammissione) con poco accento, ha un nome semplicissimo, ma, a differenza di tanti suoi conterranei, *sa* parlare il gallese! Devo chiedergli di insegnami qualche frase… In bocca al lupo per Dublino: cmq alla fine, per le case, con un po’ di tenacia la si spunta.
dillo che hai scelto quella casa solo perchè c’era un giapponese dentro.
Ammettilo!!!!
eh eh para… tra l’altro un po’ ti assomiglia! 😀
Caro Dave…inutile dire che sono d’accordo con chi dice che hai scelto la casa perchè c’era il giapponese!!
Ma è vero che vengono le tipe tsundere a trovarlo? 😀
No, nessuna studentessa di economia domestica è ancora venuta a trovarlo 🙂
ps – ieri ho trovato il primo tankobon in giro per casa!